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Saper chiedere scusa

Quando sbagliano i genitori

 

Spesso mi è capitato di parlare con genitori che si dimostrano abbastanza restii a chiedere scusa ai propri figli perché temono che un aperto riconoscimento dei propri errori venga interpretato come sintomo di debolezza..

C’è una differenza enorme, in realtà, tra il riconoscere con schiettezza  di avere torto e l’essere deboli. Solo cambiare idea ogni cinque minuti e chiedere continuamente scusa può essere un segnale di debolezza di carattere, certo non la sporadica ammissione dei propri sbagli.

Il problema qui non è tanto l’autorità o la paura di perderla, quanto la lealtà nei confronti dei propri figli: i bambini, infatti, imparano a stimare il genitore onesto, non il genitore perfetto.

Chiedere scusa è un segno di rispetto nei confronti del bambino: quando tu, genitore, agisci in questo modo, dimostri di riconoscere e di tenere in considerazione i sentimenti di tuo figlio. È uno dei regali più belli che potresti fargli, soprattutto nei momenti in cui è in preda alla rabbia e alla confusione.

Quando nacque il fratellino, Francesco trascorse qualche giorno a casa della zia.

Si sentiva così solo e confuso che quando suo padre Giuseppe tornò a riprenderlo, il bambino lo apostrofò dicendo: «Sei un papà cattivo».

Consapevole dei sentimenti del figlio, Giuseppe gli parlò con dolcezza chiedendogli spiegazioni del suo stato d’animo: «Mi dispiace che tu pensi sia un cattivo papà. Sei arrabbiato perché ti ho lasciato qualche giorno con la zia?».

 

Di fronte alla risposta affermativa di Francesco, Giuseppe lo abbracciò e gli disse: «Scusami, ma non potevo fare diversamente. Ora però papà è qui, e adesso ti porta a casa con sé». Soddisfatto del chiarimento, il bambino si calmò.

Senz’altro le scuse semplici, schiette e sinceramente sentite del padre avevano aiutato Giuseppe a superare la rabbia e il rancore causati dalla prolungata (anche se giustificabile) assenza del genitore.

 

Chiedere scusa, poi, è il modo per comunicare a vostro figlio anche un’importante lezione: in una famiglia, le persone possono anche sbagliare, ma vengono perdonate e amate come prima.

I bambini osservano attentamente il modo in cui gestiamo i nostri errori e così facendo imparano che uno sbaglio non è l’equivalente di un disastro. Il genitore che riconosce i propri errori e sa perdonarsi insegna, dunque, anche al proprio bambino a perdonarsi e a cambiare.

 

Tenete presente che, di fronte a scuse sincere, gli adulti si «smontano» molto più facilmente dei bambini, i quali hanno bisogno di un certo periodo di tempo per passare dalla rabbia ad uno stato emozionale normale.

Concedete a vostro figlio un pò di tempo per riflettere sull’incidente, poi avvicinatelo di nuovo; se vi respinge ancora una volta, aspettate che sia lui a venirvi a cercare quando si sentirà pronto.

 

Quando sbagliano i bambini

 

Incoraggiare i bambini ad ammettere i propri errori non significa imporsi e pretendere a tutti i costi che chiedano scusa.

Le scuse estirpate con la forza (fisica o psicologica) sono per l’appunto una forzatura e non hanno niente a che vedere col rammarico o col pentimento che il bambino dovrebbe provare in queste occasioni.

 

Per un adulto è più facile scusarsi, mentre i bambini non sempre comprendono la necessità di chiedere scusa: devono ancora imparare ad assumersi la responsabilità dei propri errori, e ammettere di aver sbagliato è solo il primo passo.

Si tratta, in ogni caso, di un processo lento e graduale.

Un papà mi raccontò una volta che suo figlio di due anni, invece di chiedere scusa, preferiva andarsi a nascondere in un angolo.

A tre anni i bambini sanno chiedere scusa, ma i genitori devono guidarli e aiutarli a modificare gli atteggiamenti scorretti.

Entro i quattro anni, invece, oltre a dimostrarsi pentiti, si rendono conto che in futuro dovranno evitare quei comportamenti per i quali si sentono in dovere di scusarsi. Le scuse infatti non sono giustificazioni automatiche per un comportamento sconveniente: non si può chiedere scusa e poi continuare allegramente a comportarsi in modo scorretto come se niente fosse.

 

 

Quando vostro figlio vi chiede scusa, infine, accettante di buon grado questo suo gesto come segno di buona volontà. Chi sbaglia spesso magari non sa spiegare i motivi del proprio comportamento, ma vi sarà molto grato se saprete concedergli un’altra possibilità.

 

Dott. Antonino Ditta

Pedagogista

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