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18. gennaio 2019

Come educare i propri figli senza perdere il controllo

Ci sono genitori che per farsi ubbidire gridano ed urlano continuamente, altri minacciano punizioni a non finire, altri, ancora,  si fanno impietosire dai faccini tristi dei propri figli e finiscono per accontentarli o evitano di rimproverarli, lasciandogli passare qualsiasi cosa. Tu a quale categoria appartieni?

 

Una libertà illimitata confonde e spaventa i bambini, mentre disciplina e limiti li fanno sentire guidati e protetti.

I bambini che si comportano male e non vengono richiamati peggiorano il proprio atteggiamento man mano che crescono e, una volta raggiunta l'adolescenza, diventano pressochè incontrollabili. Per questo è preferibile affrontare i problemi subito quando si presentano.

Urlare o picchiare il bambino rientra ovviamente fra i metodi disciplinari negativi. Cerca dunque di non andare in giro per la casa sbraitando ordini come fossi un generale d'armata. L'aggressività non è sinonimo di efficacia.

A parte il fatto che questi metodi funzionano solo se usati raramente (prima o poi il bambino si assuefà sia alle botte che alle urla), a lungo andare essi minano l'autostima del bambino, l'immagine che ha di se stesso. 

Immagina infatti l'autostima come una camera d'aria che si sgonfia sempre di più ad ogni colpo. Allo stesso modo, le botte e le sgridate violente sgonfiano letteralmente l'immagine che il bambino  si è fatto di sè, per non parlare della vostra. Se perdi di frequente il controllo e ti metti ad urlare (anche senza arrivare concretamente a picchiare il bambino), tuo figlio non saprà mai che cosa siano la collaborazione e la motivazione.

Ricorda inoltre che se fai costantemente uso del tuo potere e ti poni sempre nel ruolo dell'insegnante, il tuo bambino non avrà mai la possibilità di scoprire le proprie qualità individuali, ovvero quelle caratteristiche peculiari che lo distinguono da qualsiasi altra persona.

 

Stai calma! Stai calmo! Questa è una regola fondamentale.

 

Se sei irritata per una questione che non ha niente a che vedere col bambino, spiega a tuo figlio che stai attraversando un brutto periodo o che hai avuto una giornataccia. I bambini oltre i tre anni sanno essere estremamente sensibili ai sentimenti degli adulti. 

Tieni presente che, nonostante gli sforzi per controllare le parole e il tono, è facile che i bambini rieascano a leggerti sul volto i reali sentimenti molto meglio di quanto un medico possa vedere il tuo apparato scheletrico ai raggi X. I bambini sono talmente «sintonizzati» sulle frequenze interiori dei propri genitori, che difficilmente riuscirai ad ingannarli in merito a quello che stai provando.

Una mamma mi ha raccontato che le bastava alzare le sopracciglia o bisbigliare un rimprovero che subito suo figlio le chiedeva come mai stava urlando. Nella mente di un bambino «urlare» non è una questione di volume, ma una sensazione.

Infine, un suggerimento fondamentale, per essere il più possibile rilassata nei confronti dei tuoi figli, trova del tempo -per quanto ti è possibile, naturalmente- per fare dello sport. Scaricare le tensioni e mantenersi in forma è importante per tutti.

 

Miei cari genitori vi arrabbiate e perdete le staffe soprattutto quando vi sentite letteralmente schiacciati dagli impegni, dalla gestione della casa, 

dalle esigenze di amici e parenti e, non ultimo, dalle pretese dei bambini.

Quando siamo esausti, infatti, anche i piccoli incidenti assumono dimensioni spropositate e sembrano irreparabili, sentiamo molto più intensamente la mancanza di quella gratificazione e soddisfazione che permette di andare avanti senza sentire la fatica e di cui invece i bambini sanno essere così poco prodighi, ed è più facile essere ansiosi, incapaci e tristi.

Non esistono pillole magiche contro la stanchezza nè metodi scientifici per far fronte a queste situazioni, ma potete mettere in atto strategie efficaci per allentare la tensione e... sopravvivere all'emergenza!

 

10 piccoli suggerimenti:

  • Pianifica in anticipo. La fine della giornata è per tutti un momento molto faticoso, ma una buona pianificazione aiuta ad affrontarlo con più serenità e meno fatica. 
  • Decidi che cos'è davvero importante per te. Non cercare di essere il genitore perfetto, la casalinga perfetta, l'impiegato modello. Chiediti se sei disposta a vivere in una casa non proprio tirata a lucido per avere più tempo da condividere con i tuoi figli.
  • Se ti senti il genitore più stanco e meno paziente, lascia che l'altro prenda in mano la situazione;
  • Scegli accuratamente le tue battaglie. Chiediti in tutta semplicità se un determinato comportamento del bambino importerà di qui a...dieci anni. Vuoi davvero impuntarti su quella questione? A volte pretendiamo troppo dai bambini, li vogliamo almeno...perfetti! Invece, su certe cose è preferibile chiudere un occhio...se non due! Se lasci correre alcuni comportamenti non del tutto corretti ma nemmeno criminali, tu stessa ti sentirai sollevata. Sulla sicurezza personale, ad esempio, non si discute. Quando invece il bambino propone argomentazioni logiche e ragionevoli è meglio riflettere bene ed eventualmente...alzare bandiera bianca! 
  • Impara ad evitare i potenziali conflitti. Individua quali possono essere i fattori scatenanti nel bambino e utilizza un approccio alternativo che permetta di non farlo «esplodere». Prevenire, anche in questo caso, è sempre meglio che curare.
  • Fai richieste esplicite! Quando chiedi a tuo figlio di fare una determinata cosa magari vuoi che la faccia subito. Ora rifletti: come fa il bambino a conoscere questo piccolo dettaglio? A meno che non glielo dici esplicitamente, egli può pensare che non ci sia alcuna fretta e di conseguenza decide di farlo più tardi, cosa che naturalmente ti fa andare su tute le furie. Per evitare spiacevoli malintesi, dunque, distingui bene fra le cose che vanno fatte subito e quelle che invece possono aspettare, poi esprimi chiaramente la tua richiesta al bambino: «Voglio che porti questi calzini in camera tua adesso, quindi smetti un attimo di giocare e vieni a prenderli» oppure «Quando hai completato il puzzle vieni a prendere i tuoi calzini e portali di sopra». Le richieste esplicite comportano un piccolo sforzo in più ma non lasciano spazio ad alcun dubbio circa gli ordini che vuoi vedere eseguiti.
  • Evita domande aperte! Talvolta la domanda viene formulata in modo talmente gentile che i bambini si sentono quasi invitati a dire di no. «Ti spiacerebbe fare questo?» oppure «Scusami, potresti per piacere fare quest'altro?» Domande del genere sono veri e propri inviti a nozze per i bambini. Le domande aperte, infatti, danno loro la sensazione di poter controllare la risposta. Una richiesta gentile ma esplicita, ferma e assertiva non lascia spazio, invece, ad un eventuale «no». Se vuoi dire a tuo figlio di ritirare immediatamente il puzzle con il quale sta giocando, ad esempio, prova a dirglielo così: «È ora di conservare il puzzle: eccoti la scatola». Se il bambino non ubbidisce nonostante sei stata chiara ed esplicita nelle tue richieste, non considerarlo un fallimento: se non altro, proprio in virtù della chiarezza con cui gli hai espresso il tuo desiderio, egli capirà perfettamente il motivo per cui lo punisci.
  • Fatti aiutare dai tuoi figli! Ai bambini piace infinitamente vedersi affidare dei «lavoretti» o diventare anche solo per una mezz'oretta l'«aiutante» di mamma o di papà. Quando viene loro affidato un compito di responsabilità, sanno stupirti con risultati insperati perchè tengono molto all'impressione che ti farai di loro. Se tuo figlio tutte le mattine rovescia la tazza del latte sul tavolo, prova a non sgridarlo, ma fatti aiutare ad asciugare il latte versato con un spugnetta. I bambini che stanno imparando a bere da soli nella tazza o nel bicchiere, sono capaci di rovesciarla venti volte al giorno! Se ogni volta sei tu a rimediare ai disastri, il bambino ci metterà molto più tempo ad imparare a non versare il latte. Se invece gli metti in mano la spugnetta e lo lasci fare, sentirà maggiormente il peso della responsabilità, e puoi stare certa che la prossima volta metterà tutto l'impegno e la concentrazione possibile per non versare nemmeno una goccia.
  • Appena puoi, vai a letto: le persone che non dormono a sufficienza manifestano una diminuzione della capacità di giudizio e autocontrollo.
  • Di fronte a delle situazioni che stanno per farti saltare i nervi, cerca infine di considerare il lato comico della situazione e non disdegnare un pò di sano umorismo. Il riso produce il medesimo effetto della terapia respiratoria: porta ossigeno ai polmoni e, di conseguenza, ne arricchisce il sangue. Umorismo e allegria attivano il cervello producendo un più alto grado di prontezza e vivacità mentale. Attenzione però!!! L'umorismo serva ad allentare la tua tensione, non a prendere in giro i tuoi figli. A volte non c'è nemmeno bisogno di uscirsene con chissà quali battute: il solo pensare a qualcosa di divertente ti permetterà di rilassarti.

 Dott. Antonino Ditta

Pedagogista

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