Per crescere bambini sicuri, pieni di autostima e di fiducia, è necessario che voi genitori vi adoperiate attivamente per riconoscere lo stato interno dei vostri figli.
Educare i piccoli alla gestione delle emozioni significa saper cogliere le loro emozioni, decodificarle e rispondere in maniera appropriata.
Ve lo spiego con un esempio:
Vostra figlia piange in maniera inconsolabile perchè il fratellino le ha preso la sua bambola preferita. Voi genitori cercate di calmarla in diversi modi.
Ad alcuni capita di dire «non è successo niente!», sminuendo quanto accaduto, altri, addirittura la mortificano per il continuo pianto; altri, ancora, cercano di distrarla dandole un altro giocattolo che attiri la sua attenzione; altri genitori, infine, si avvicinano a lei facendole capire che comprendono e sentono la sua rabbia e che insieme risolveranno il problema, magari richiamando il fratello e facendogli restituire il giocattolo.
Solamente nell'ultimo caso i genitori si sono adoperati per riconoscere lo stato emotivo della figlia, l'hanno tranquillizzata con gesti, parole e tono di voce adeguati, inoltre hanno condiviso con lei l'esperienza della rabbia: solo a questo punto hanno proposto una soluzione.
Tutti i bambini nascono con delle pulsioni: la fame, la sete, il possesso, il gioco, ecc, crescere significa trasformare queste pulsioni rigide in emozioni più malleabili, e di conseguenza, più gestibili.
Un altro esempio:
tuo figlio piange disperatamente perchè vuole l'ovetto kinder che hai messo nello sportello della cucina. Correre subito a dargli l'ovetto per farlo smettere sarebbe molto dannoso, oltre che inutile.
Il pianto rappresenta la conseguenza di non avere immediatamente l'oggetto desiderato. Se corri a prenderlo non permetterai a tuo figlio di sperimentare la rabbia e la frustrazione. Se lo si accontenta in continuazione per non farlo piangere, non si svilupperanno in maniera adeguata i fasci nervosi del controllo, e la rabbia rimarrà una minaccia interna da evitare a tutti i costi, per quanto è dolorosa e spiacevole.
Tu mamma e tu papà devi aiutare tuo figlio a mediare il passaggio dalla pulsione all'emozione, consentendogli di accedere al proprio mondo interiore senza paura di essere sopraffatto. Una cosa è sentirsi arrabbiati, un'altra è sentire di "essere" la rabbia.
Tanti comportamenti deviati dei giovani, quali l'alcol, le droghe e la violenza, spesso costituiscono gli unici espedienti per difendersi a qualunque costo dalle pulsioni interne mai trasformate in emozioni.
Quando voi genitori siete troppo permissivi o premurosi, troppo esigenti e autoritari o ambivalenti, rischiate di far manifestare nei vostri figli ansia, fobie, ossessioni e attacchi di panico.
Affinchè vostro figlio prenda confidenza con il proprio mondo interiore senza temerlo e senza respingerlo, fate in modo che le emozioni vengano allenate ad essere espresse, sperimentate e gestite; sia quelle belle, sia quelle più difficili da gestire, come la tristezza e la rabbia, così facendo creerete in lui una grande sicurezza e probabilmente diventerà un adulto che vivrà bene, perennemente in sintonia con parti di sè conosciute e sperimentate sin da piccolo.
Dott. Antonino Ditta
Pedagogista