Chi ha la possibilità di osservare un bambino nell’arco di una giornata, noterà che impiega gran parte del tempo a diverse forme di gioco.
Gioca dovunque si trova, a casa, in ludoteca, a scuola, al parco.. Gioca da solo, con i coetanei, con gli adulti, con un animale domestico.
Nel gioco inventa, esprime se stesso, crea, sperimenta, impara le regole, esercita funzioni, organizza, esplora, conosce, costruisce...
Gioca a “fare finta” che le cose sono diverse da quello che sono, dove spazi, personaggi e vicende prendono vita tramite il corpo, l’azione e la parola. I suoi contenuti vanno dalla realtà quotidiana (come ad esempio mangiare, dormire, lavarsi) alla realtà fantastica (come storie di eroi, sogni o avventure). Con la fantasia il bambino può essere qualsiasi cosa, trasformarsi in un animale feroce, un genitore, un pompiere, una principessa, un supereroe ma anche un dottore o una maestra. Con la fantasia trasforma anche gli oggetti comuni in qualcosa di unico e così, ad esempio, un tubo di cartone diventa una spada o un tunnel per le macchinine, uno scettro ma anche un super cannocchiale. E con uno scatolone può nascondersi, rifugiarsi, far finta di essere in una barca in mare aperto o costruire una casa.
Altre volte nel gioco il bambino impiega soltanto il proprio corpo. Si arrampica, salta, corre, si nasconde, scivola, striscia.. Che dire poi delle capriole e dei giochi di equilibrio e di quando sperimenta le diverse andature, la propria forza e la velocità.
Il bambino non solo gioca per divertirsi. Gioca per conoscersi e per conoscere l’altro e il mondo. Usa la sua creatività, sviluppa l’immaginazione e impara le regole. I bambini “mettono in scena” i propri vissuti interiori e grazie al gioco li possono elaborare ed integrare.
È chiaro che giocare è l'attività privilegiata del bambino ed inoltre ha un valore importantissimo perché promuove i processi di apprendimento e sostiene la crescita.
Infatti, fin dai primi mesi di vita, il gioco riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo e permette di sviluppare ed integrare preziose abilità come quelle sensoriali, motorie, cognitive, affettive, espressive, sociali, comunicative e linguistiche.
Ed è un'esperienza bellissima non solo osservare ma condividere il gioco con un bambino.
Un genitore, nel gioco con il figlio, impara a vedere il mondo dalla prospettiva del bambino e si esercita a comunicare con lui in modo più efficace. Nel gioco il genitore può vivere momenti di intensa gioia condivisa e migliorare la relazione con il figlio. Il gioco è un’opportunità per il genitore per comprendere meglio il proprio bambino.
Quindi.. spazio e tempo al gioco per grandi e piccini..
Giocare per credere!
Dott.ssa Maria Francesca Spatola
Neuropsicomotricista